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Assange è libero: il fondatore di WikiLeaks raggiunge accordo con gli USA
Dopo oltre 5 anni di detenzione nel Regno Unito, Assange lascia il carcere di Belmarsh e si prepara a formalizzare l’accordo con gli Stati Uniti nelle Isole Marianne Settentrionali
Julian Assange è finalmente libero. Il fondatore di WikiLeaks ha lasciato il carcere di massima sicurezza di Belmarsh dopo oltre 5 anni di detenzione nel Regno Unito. Assange ha raggiunto un accordo con il Dipartimento di Stato americano che gli permetterà di tornare nella sua terra natale, l’Australia. Secondo quanto riportato da FlightRadar24, il volo privato su cui viaggia Assange ha fatto scalo a Bangkok, in Thailandia, prima di dirigersi verso Saipan, nelle Isole Marianne Settentrionali.
L’arresto di Assange risale al 2019, quando fu estradato dal Regno Unito per aver pubblicato su WikiLeaks migliaia di documenti riservati del governo statunitense, riguardanti principalmente le guerre in Afghanistan e Iraq. Recentemente, l’Alta Corte Britannica aveva concesso ad Assange la possibilità di presentare ricorso contro l’estradizione negli Stati Uniti, aprendo così la strada all’accordo che ha portato alla sua liberazione.
Nel video diffuso da WikiLeaks, si vede Assange lasciare il carcere di Belmarsh, dirigersi verso l’aeroporto di Stansted e imbarcarsi su un jet privato. Con lui, un funzionario del governo australiano, che lo accompagnerà fino a destinazione. La destinazione finale dovrebbe essere l’Australia, ma prima Assange farà scalo nelle Isole Marianne Settentrionali per formalizzare l’accordo raggiunto con le autorità statunitensi.
L’accordo prevede che Assange si dichiari colpevole di aver cospirato per ottenere e divulgare documenti riservati della difesa nazionale degli Stati Uniti. In cambio, la pena di 62 mesi che dovrebbe scontare in carcere sarà considerata già scontata, dato il periodo trascorso nel carcere di Belmarsh. L’udienza per formalizzare l’accordo è prevista per mercoledì mattina nelle Northern Mariana Islands, sotto la giurisdizione statunitense.
Il primo ministro australiano, Anthony Albanese, ha espresso la sua soddisfazione per la liberazione di Assange, dichiarando: “Abbiamo lavorato duramente per difendere gli interessi dell’Australia e arrivare a un risultato positivo. Julian deve tornare a casa e finalmente ci siamo riusciti”. Anche il ministro degli Esteri, Penny Wong, ha sottolineato l’importanza della liberazione di Assange, affermando che il governo australiano ha sostenuto il suo ritorno a casa negli ultimi due anni.
Stella Assange, moglie del fondatore di WikiLeaks, ha espresso gratitudine su ‘X’ (ex Twitter), ringraziando tutti coloro che hanno sostenuto la causa della liberazione del marito: “Julian è libero! Le parole non possono esprimere la nostra immensa gratitudine a tutti voi che avete lottato per anni per far sì che tutto ciò diventasse realtà”.
Anche la madre di Assange, Christine, ha accolto la notizia con gioia, definendola “una svolta meravigliosa”. Il padre di Julian, riportato dal Guardian, ha dichiarato che la liberazione del figlio “dà energia” e segna la fine di un lungo calvario.
La liberazione di Julian Assange segna un importante capitolo nella lunga saga legale che lo ha visto protagonista e rappresenta un sollievo per tutti coloro che hanno lottato per la sua causa.
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(con fonte AdnKronos)
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