Due ragazzi di 16 anni sono stati fermati per l’omicidio di Thomas Christofer Luciani, anche lui sedicenne, ucciso a Pescara per un debito di 200 euro. La tragica vicenda è stata raccontata da un testimone agli agenti della Squadra Mobile di Pescara.
Secondo un testimone che ha assistito all’agguato, i due giovani avrebbero attirato Thomas in una zona appartata, dove lo hanno aggredito con un coltello, infliggendogli numerose coltellate senza alcuna esitazione. Successivamente, i ragazzi si sono diretti verso la spiaggia dello stabilimento Croce del Sud, dove hanno gettato il coltello insanguinato dietro gli scogli. “Christopher continuava a lamentarsi, emettendo un verso come di morte, e loro gli dicevano di stare zitto. Ero allibito, volevo fermarli ma sembrava che non ci stessero più con la testa. Nonostante l’accaduto siamo andati a mare a fare il bagno, nella spiaggia dello stabilimento Croce del Sud e li, (…) si è disfatto del coltello che aveva avvolto in un calzino di (…) sporco di sangue, lanciandolo dietro agli scogli che fronteggiano la spiaggia, lato mare aperto“.
Olga, la nonna di Thomas, ha espresso tutto il suo dolore: “Non si può uccidere un ragazzino così. Era un ragazzo come tanti altri, non un delinquente. Faceva progetti e li disfaceva… Mai avremmo pensato che potesse finire così”. Thomas, cresciuto dalla nonna a causa del disinteresse dei genitori, aveva recentemente iniziato un corso da acconciatore.
Domani, la Procura minorile dell’Aquila conferirà l’incarico per l’autopsia sul corpo di Thomas, che sarà eseguita dal medico legale Cristian D’Ovidio. In un primo esame, sono state riscontrate circa 25 ferite da coltello, presumibilmente inflitte con un coltello seghettato. La famiglia e la comunità aspettano che la giustizia faccia il suo corso.
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